Disagio adolescenziale
“I due grandi problemi dell’adolescenza sono: trovarsi un posto nella società e allo stesso tempo, trovare se stessi.”
B. Bettelheim
L’adolescenza è certamente un’età di passaggio, un periodo di grandi cambiamenti e sfide, ma è anche un’età di crescita, di speranze e aspettative per il futuro. In questo periodo i ragazzi si trovano a fare scelte importanti, a scoprire se stessi e il mondo, a coltivare interessi e passioni, a stringere amicizie profonde e a vivere le prime esperienze amorose. È un’epoca ricca di opportunità, ma anche di difficoltà e incertezze.
Il corpo cresce velocemente, le forme si modificano e arrotondano, compaiono i caratteri sessuali secondari, il viso si affina, il tono e il timbro della voce si trasformano.
Anche pensieri e comunicazione cambiano: ragionamento e linguaggio si evolvono, diventando più astratti e complessi, così come le emozioni, che si intensificano e fanno più mutevoli, dando luogo talvolta a frequenti sbalzi d’umore, ansia, stress e profonda tristezza.
L’adolescente non è più un bambino, ma ancora non è un adulto: si ritrova a ricostruire la propria immagine corporea e identità; inizia a confrontarsi con la sua sessualità e con l’attrazione verso gli altri.
In questo particolare momento della sua vita, ricerca i coetanei e gli amici, si confronta e rispecchia in essi, condividendo con loro, anche nel silenzio, difficoltà relazionali, problemi scolastici, dubbi sul futuro e altri turbamenti emotivi ed esistenziali.
Tutti questi cambiamenti, spesso, coincidono con un certo distacco dalla famiglia: la confidenza con i genitori può diminuire, oscillando tra il desiderio di autonomia e la richiesta di attenzioni, conferme e cura, proprio “come prima”.
Il disagio adolescenziale: come si manifesta?
Come ogni grande e repentino cambiamento, l’adolescenza può portare a sperimentare insicurezza e malessere. Il disagio adolescenziale può manifestarsi in modi diversi, a volte diretti e a volte più mascherati, rivelando la fragilità e la complessità di un’identità in costruzione.
I SEGNALI INDIRETTI (o mascherati) di un disagio che chiede ascolto possono essere:
- Comportamenti alterati: un ritiro sociale quasi ascetico, un’aggressività improvvisa, la tentazione di atti di bullismo, una sessualità ostentata, un calo drastico del rendimento scolastico, abitudini alimentari o del sonno completamente sballate, comportamenti a rischio che sfidano la morte.
- Vulnerabilità emotiva: periodi di tristezza che sembrano non avere fine, un’apatia che spegne ogni entusiasmo, frustrazione che esplode in rabbia incontrollata. Un vissuto che può esprimersi con lacrime silenziose, sorrisi forzati, sguardi vuoti.
- Un linguaggio non verbale di chiusura: uno sguardo che evita il contatto, braccia incrociate per proteggere un’interiorità ferita, una postura curva che esprime rassegnazione. Un corpo che manifesta il disagio con gesti timidi, movimenti impacciati, espressioni facciali cupe.
Nelle manifestazioni più gravi, il disagio adolescenziale può assumere forme estreme come l’autolesionismo, i disturbi alimentari, le dipendenze, usate come “rifugio” per raccontare, nascondere e sfuggire dal proprio dolore.
Ma il disagio adolescenziale può esprimersi anche con SEGNALI DIRETTI (espliciti) attraverso:
- La richiesta di aiuto: confidenze fatte tra lacrime e silenzi, a genitori, insegnanti, amici o a un professionista che possa offrire un sostegno.
- L’espressione della paura sotto varie forme: ansia che opprime, timori che paralizzano, un senso di inadeguatezza che compromette l’autostima, un pesante senso di solitudine.
- Un corpo che non piace: critiche feroci, rifiuto di un’immagine che cambia e si trasforma, disagio di fronte alle trasformazioni fisiche, un’immagine corporea e di sé distorta e negativa.
- Un’identità confusa: dubbi sulla propria sessualità, domande sul futuro, incertezze sul ruolo da ricoprire nel mondo.
L’influenza dei social
L’avvento dei social network ha rivoluzionato il modo in cui gli adolescenti sperimentano e comunicano il proprio disagio. Nuove forme di espressione, come la condivisione di contenuti emotivamente carichi, l’interazione online e l’utilizzo di hashtag e challenge, offrono agli adolescenti un terreno fertile per confrontarsi, trovare supporto e dare voce al proprio malessere.
Tuttavia, questa nuova realtà virtuale presenta anche dei rischi. Sfide pericolose come l’autolesionismo online, il cyberbullismo e la dipendenza da like e follower possono amplificare il disagio e causare danni reali. L’ansia da prestazione e la paura di sentirsi “a digiuno di esperienze” (FOMO) possono essere acuite dalla costante esposizione a vite “perfette” sui social.
Come affrontare il disagio adolescenziale?
Se ti ritrovi nelle parole che ho scritto o da genitore stai osservando segnali di disagio in tua/o figlia/o, è importante cercare un aiuto professionale.
Lavorando insieme, famiglia, scuola, professionisti e comunità possono creare un ambiente positivo e supportivo che aiuti gli adolescenti a superare le difficoltà e a raggiungere il loro pieno potenziale. La psicoterapia può rappresentare un tassello fondamentale per accompagnare i ragazzi a sviluppare le risorse interne necessarie per affrontare le sfide dell’adolescenza e costruire un futuro migliore.
Ora mi rivolgo a te che leggi o a tua/o figlia/o per capire cosa potremo fare insieme.
In un percorso di psicoterapia ti aiuterò a comprendere meglio le tue emozioni, pensieri e motivazioni; ti affiancherò nel trovare nuove strategie per affrontare lo stress, l’ansia e le tue difficoltà emotive; ti sosterrò nel migliorare la comunicazione e la gestione dei conflitti nelle relazioni con familiari, amici e coetanei; ti accompagnerò ad esplorare la tua identità nel profondo e a sentirti più a tuo agio con te stess*; insieme affronteremo l’ansia, la depressione, i disturbi alimentari o le altre difficoltà che senti insormontabili in questo momento.
PRENDITI IL TUO TEMPO E CONTATTAMI se hai bisogno di altre informazioni o desideri intraprendere un percorso con me per migliorare la tua vita.